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Pubblico un articolo da Facebook.
Non so quanto sia vero, personalmente non ho seguito la vicenda nè visto le immagini.
Se qualcuno di voi l'ha fatto allora può dire le sue impressioni nei commenti.
Domenica 13 Dicembre 2009, Berlusconi, dopo un comizio del PDL, il suo partito, viene colpito da una statuetta riproducente il Duomo di Milano, lanciata da Massimo Tartaglia, anni 42, nessun precedente penale.
Berlusconi si copre immediatamente il volto con un sacchetto di plastica nero e viene trasportato a forza in macchina.
Qui Berlusconi, circondato dai suoi uomini, riceve le prime cure.
In seguito, esce dall'auto, si erge in piedi e mostra il viso insanguinato e apparentemente tumefatto alla sua folla.
Alcuni particolari suscitano dubbi sulla veridicità dell'accaduto
1) Il momento. Berlusconi è reduce da mesi sofferti. E' dal 25 Aprile che i sondaggi lo danno in caduta libera a causa di: gli scandali a sfondo sessuale prima con le voci sull'attuale ministro delle pari opportunità, Mara Carfagna, ex valletta, poi con alcune escort; il conseguente divorzio richiesto dalla moglie; alcune leggi come la depenalizzazione del falso in bilancio e le forti limitazioni all'uso delle intercettazioni che sembrano favorire il crimine più che ridurlo; la bocciatura del Lodo Alfano e la conseguente ripresa di alcuni processi che lo vedono coinvolto; lo scontro istituzionale dai toni sempre più accesi contro il Presidente della Repubblica, la consulta e i magistrati; la condanna per concorso esterno alla mafia del suo fedelissimo Marcello dell'Utri, co-fondatore di Forza Italia; e infine il processo sulle stragi di mafia con le dichiarazione del pentito Spatuzza.
2) Effetto simbolico della vicenda. In un colpo solo Berlusconi passa dall'occhio del ciclone a martire, vittima di un attacco violento e c'è chi dice "terroristico". Si susseguono processioni di cordoglio al San Raffaele. Lui stesso si definisce un miracolato e Maroni ipotizza addirittura il pericolo scampato di morte.
3) Effetto concreto della vicenda. Su internet e su Facebook nascono gruppi pro e contro. Il governo prende la palla al balzo e rilancia con decisione un progetto mai abbandonato: limitare l'unico media non ancora sotto il controllo politico (destra/sinistra), cioè internet! In arrivo leggi che limitino la libertà di espressione e condivisione degli utenti
4) La dinamica della vicenda. Prima stranezza. Berlusconi colpito si porta le mani al volto, come chiunque al suo posto farebbe, e casualmente lo fa con un sacchetto di plastica nero con cui raccoglieva le lettere dei fan. Un sacchetto di plastica nero che gli consente di coprirsi nel giro di un secondo il volto e nascondere le ferite. Berlusconi non è nuovo a stratagemmi. Lo ricordiamo nel suo discorso agli industriali mentre si asciugava il sudore con un fazzoletto imbevuto di fard, rifacendosi così il trucco.
5) La dinamica della vicenda. Seconda stranezza. L'oggetto, visto e rivisto, e secondo anche la testimonianza di un elettore del PDL intervistato a caldo, sembra colpirlo di striscio. Si scoprirà poi che Berlusconi ha l'osso nasale incrinato e due denti rotti.
6) La dinamica della vicenda. Terza stranezza. Berlusconi, una volta condotto in macchina è accerchiato dai suoi uomini che gli trattano il viso. Successivamente, esce dalla macchina, si erge e mostra a tutti il viso imbrattato di sangue. Il presidente del consiglio ha appena ricevuto un oggetto contundente in pieno volto da parte di uno sconosciuto confuso fra la folla e lui cosa fa? A pochi minuti dal fatto si alza sulla macchina e svetta sulla folla, come se già sapesse che Tartaglia è soltanto un caso isolato di "psicolabile" che ha agito solo. Come mai Berlusconi si dimostra così desideroso di mostrarsi sporco di sangue e apparentemente tumefatto quando nella folla potrebbero nascondersi altri "attentatori"?
7) Ulteriori sviluppi. Il padre del "carnefice" (!) dichiara che sì loro non odiano Berlusconi, ma votano tutti PD!!
8) L'aggressore si esprime: motivi politici. Inoltre, fin da subito viene descritto come un folle, le testimonianze riportano cure psichiatriche, il che ne comporterebbe una riduzione della pena, o addirittura l'esenzione dal carcere vero.
9) Berlusconi riceve una lunga processione di professionisti dell'inchino e della riverenza. Lo fa completamente fasciato, quindi nessuno può constatare gli effettivi danni causati.
NOTIZIE
- 1) Il ministro per l'Interno, Roberto Maroni, sta valutando di «oscurare i siti Internet che incitano alla violenza». Il responsabile del Viminale, che parla di «apologia di reato» e «istigazione alla violenza» attraverso la Rete, potrebbe già portare nel Consiglio dei ministri di giovedì «delle misure che ci consentano di intervenire per porre fine a questo scempio». Anche il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi, chiede al Viminale di bloccare le pagine «in cui si inneggia alla vigliacca aggressione subita dal presidente del Consiglio». E Gabriella Carlucci, parlamentare del Pdl, rilancia: «Internet e i social network stanno diventando, ogni giorno di più, canali e strumenti di diffusione di odio e veleno. È giunto il momento di eliminare definitivamente l'anonimato in rete».
2) Il consigliere laico del Csm Gianfranco Anedda , esprimendo la sua «esecrazione» per l'aggressione al presidente del Consiglio parla del «clima d'odio» che c'è nel Paese, dicendo che a questo clima «non sono estranei i magistrati». Parole che provocano lo scontro a Palazzo dei Marescialli. Il vice presidente Nicola Mancino replica: «Non capisco perché bisogna ritenere che qualche magistrato, perché partecipa a qualche riunione o dice frasi che qualcuno non condivide, debba essere ritenuto responsabile del clima di tensione che c'è. Le tensioni hanno origini molteplici».
3) Eccoli che iniziano! La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per il reato di istigazione a delinquere, in merito ai gruppi apparsi ieri sul social network Facebook dopo l'aggressione nei confronti del premier Silvio Berlusconi. La procura sta indagando su due gruppi nati a sostegno dell'azione compiuta da Massimo Tartaglia. In uno dei gruppi e' apparsa la frase "Uno, dieci, cento, mille Massimo Tartaglia" e nell'altro la frase "Berlusconi a morte".