In Italia la parola d'ordine è: me ne fotto delle regole e del prossimo.
Quella nella foto è una discesa fatta per gli invalidi che, ahimè, non possono procedere sul marciapiede perché il ristorante l'ha occupato col dehor.
È già questa un'ingiustizia di per se, ennesima dimostrazione di come il più forte e, soprattutto, prepotente abbia la meglio sul più debole e meno tutelato.
Ma non basta!
Questa discesa è occupata per metà dal dehor stesso che rende, così, impossibile il suo utilizzo.
Ed i vigili... non sono tanto vigili e, spesso, preferiscono girare la testa dall'altra parte ed avere le tasche piene.
Ma non è ancora tutto!
Sempre il ristorante in questione ha messo poco dopo la discesa dei paletti per non far parcheggiare le auto col risultato che quest'ultime parcheggiano ugualmente e che se anche il disabile dovesse riuscire ad utilizzare la discesa si troverebbe bloccato ed impossibilitato ad avanzare!
Tutto questo a Gallipoli, un paese travestito da città civile.
E' un blog che raccoglie tutte quelle cose che, per svariati motivi, colpiscono l'attenzione di Alex.
martedì 31 luglio 2012
giovedì 26 luglio 2012
Paga per non fare!
Cosa c'è di meglio che pagare per nulla? Facile, pagare per non poter fare qualcosa.
Nelle foto sopra si vede una via di Lecce dove il parcheggio è a pagamento ma... c'è un cartello di divieto di sosta e fermata con rimozione forzata! Io ho pagato per il parcheggio, fortunatamente non è passato il vigile altrimenti mi avrebbe dovuto multare!
Nelle foto sopra si vede una via di Lecce dove il parcheggio è a pagamento ma... c'è un cartello di divieto di sosta e fermata con rimozione forzata! Io ho pagato per il parcheggio, fortunatamente non è passato il vigile altrimenti mi avrebbe dovuto multare!
lunedì 23 luglio 2012
Poeta incompreso.
Avete presente quando si ripetono frasi sentite o lette chissà dove che estrapolate dal loro contesto assumono un altro significato?
Chi ha scritto la frase "sei bello come una prigione che brucia" voleva andare a favore dei detenuti eliminando le carceri ma scritta senza contesto sembrava fosse un inno all'incenerimento degli occupanti.
Il poeta si è accorto tardi della cosa ed ha tentato di porre rimedio con la dicitura sotto.
Numero 1!
Chi ha scritto la frase "sei bello come una prigione che brucia" voleva andare a favore dei detenuti eliminando le carceri ma scritta senza contesto sembrava fosse un inno all'incenerimento degli occupanti.
Il poeta si è accorto tardi della cosa ed ha tentato di porre rimedio con la dicitura sotto.
Numero 1!
sabato 21 luglio 2012
sabato 7 luglio 2012
mercoledì 4 luglio 2012
Iscriviti a:
Post (Atom)